Si è tenuto a Bruxelles, il 9 febbraio, un Consiglio europeo straordinario in cui sono state adottate conclusioni su Ucraina, migrazione ed economia, oltre ad altri punti quali il dialogo Belgrado-Pristina ed il terremoto in Turchia e Siria. In particolare:
Ucraina
I Capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell’UE hanno ribadito il loro fermo supporto al governo ucraino e sottolineato l’importanza delle misure restrittive adottate dall’Unione per inasprire il costo della guerra di aggressione per la Russia, tra cui un tetto al prezzo dei prodotti petroliferi. Hanno inoltre evidenziato la necessità accertare le responsabilità connesse ai crimini internazionali commessi nel corso del conflitto, sostenendo le indagini del procuratore della Corte penale internazionale. In relazione a quest’ultimo punto, è stata espressa soddisfazione per l’istituzione, all’Aia, di un centro internazionale per il perseguimento del crimine di aggressione nei confronti dell’Ucraina, che sarà collegato a una squadra investigativa sostenuta da Eurojust. L’Unione europea sarà inoltre a fianco dell’Ucraina nella conduzione delle iniziative intraprese a sostegno della pace e nel suo percorso di candidatura a Stato membro dell’Unione, lavorando per il rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali e per la ricostruzione ed il rilancio del Paese, accanto alla fornitura di supporto militare costante. Con specifico riferimento alla migrazione, il Consiglio ha assicurato che sarà rafforzato il sostegno agli sfollati, tanto in Ucraina quanto nell’UE, anche mediante un’assistenza finanziaria adeguata e flessibile agli Stati membri che sostengono l’onere maggiore in termini di costi medici, costi dell’istruzione e costo della vita dei rifugiati.
Migrazione
Il Consiglio europeo ha discusso della situazione migratoria, definendola una “sfida europea” che richiede, come tale, una risposta europea. Sono stati in particolare approfonditi i seguenti punti:
Azione esterna
I Capi di Stato e di Governo hanno evidenziato con fermezza che l’Unione europea dovrà rafforzare la sua azione tesa a prevenire le partenze irregolari e la perdita di vite umane, riducendo la pressione sulle frontiere esterne, lottando contro i trafficanti e aumentando i rimpatri. Per conseguire tali obiettivi, dovranno essere rafforzati i partenariati con i Paesi di origine e di transito lungo le diverse rotte migratorie. Oltre a dare piena attuazione ai piani d’azione già esistenti per le rotte dei Balcani occidentali e del Mediterraneo centrale, dovrebbero essere elaborati, a livello di Commissione europea, nuovi piani d’azione per le rotte dell’Atlantico, del Mediterraneo occidentale e orientale, che tengano conto della situazione di particolare pressione cui sono esposti gli Stati membri maggiormente colpiti dai flussi e della necessità di prevenire in modo efficace gli arrivi irregolari. Il Consiglio ha infine ribadito che l’azione esterna dell’UE in materia di migrazione potrebbe essere supportata attraverso le risorse previste nell’ambito dello strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale (NDICI-Europa globale). E’necessario altresì rafforzare la cooperazione con le organizzazioni internazionali, in particolare l’OIM e l’UNHCR, nonché l’allineamento delle politiche in materie di visti con i Paesi vicini.
Rafforzamento della cooperazione in materia di rimpatrio e riammissione
Il Consiglio ha convenuto sulla necessità di adottare una politica unificata, a livello UE, in materia di rimpatrio, riammissione e reintegrazione. Con riguardo al rimpatrio, in particolare, occorre fare leva sulla possibilità di introdurre misure restrittive in materia di visti nei confronti dei Paesi terzi non cooperanti, come anche garantire il reciproco riconoscimento delle decisioni di rimpatrio tra Stati membri, al fine di agevolare e velocizzare lo svolgimento delle procedure.
Controllo delle frontiere esterne dell’UE
Il Consiglio ha espresso pieno sostegno all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) e ribadito l’importanza di rendere operativo quanto prima il sistema informatico automatizzato di informazione e autorizzazione ai viaggi “ETIAS”, creato per il rilevamento dei rischi per la sicurezza o dei rischi legati alla migrazione irregolare. Ha inoltre auspicato la rapida conclusione dei negoziati sugli accordi tra UE e Paesi terzi in merito all’intervento di Frontex nella gestione delle frontiere ed il finanziamento di progetti pilota degli Stati membri per la gestione delle stesse, specialmente in ambiti quali il rafforzamento delle capacità e delle infrastrutture di protezione, dei mezzi di sorveglianza — compresa la sorveglianza aerea — e delle attrezzature.
E’ stata inoltre riconosciuta la specificità delle frontiere marittime, anche per quanto riguarda la salvaguardia delle vite umane, e la conseguente necessità di aumentare la cooperazione nelle attività di ricerca e soccorso in mare.
Sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi – ETIAS
Lotta alla strumentalizzazione, alla tratta di persone e al traffico di migranti
Il Consiglio europeo ha condannato i tentativi di strumentalizzare i migranti a fini politici, in particolare se utilizzati come leva o nell’ambito di azioni ibride di destabilizzazione, invitando la Commissione e il Consiglio a portare avanti i lavori su strumenti giuridici appropriati per contrastare il fenomeno.
Dati sui flussi migratori e conoscenza situazionale
Il Consiglio europeo ha invitato il Consiglio e la Commissione, con il sostegno delle competenti agenzie dell’UE, a migliorare il monitoraggio dei dati sulle capacità di accoglienza e sui flussi migratori negli Stati membri, con l’obiettivo di rendere più rapida l’individuazione di nuove tendenze migratorie, sia verso l’Unione europea che al suo interno.
Patto sulla migrazione e l’asilo e fascicoli correlati
Alla luce dei progressi compiuti nel 2022, il Consiglio ha invitato i co-legislatori a proseguire i lavori relativi al patto sulla migrazione e l’asilo, conformemente alla tabella di marcia comune, nonché al codice frontiere Schengen riveduto e alla direttiva sui rimpatri.
Economia
Sono stati individuati alcuni temi chiave per il rafforzamento della governance economica europea, anche alla luce del nuovo contesto internazionale, tra cui: la politica in materia di aiuti di Stato, il rafforzamento della competitività delle PMI, l’attuazione dei progetti di comune interesse europeo (IPCEI), la semplificazione delle procedure e dei processi autorizzativi, l’accesso alle materie prime critiche, la riforma del mercato dell’energia elettrica, la modernizzazione delle norme in materia di appalti pubblici, lo sviluppo di competenze legate alle transizioni verde e digitale, la promozione di accordi di libero scambio per garantire lo sviluppo di catene di approvvigionamento resilienti e affidabili.
Dialogo Belgrado-Pristina
Il Consiglio ha accolto con favore la recente proposta europea di porre le relazioni tra Kosovo e Serbia su una base nuova e sostenibile, in quanto opportunità storica che entrambe le parti dovrebbero cogliere, anche al fine di realizzare la loro prospettiva europea. In tale spirito, le parti sono state invitate ad attuare gli obblighi assunti nel quadro degli accordi del 2013 e del 2015, per la creazione di un’associazione/comunità dei comuni a maggioranza serba.
Terremoto in Turchia e Siria
Il Consiglio ha ribadito la disponibilità dell’Unione a fornire ulteriore assistenza (oltre ai 1 600 soccorritori inviati all’indomani della tragedia) alle popolazioni colpite in tutte le regioni, ed esortato ogni parte a garantire l’accesso umanitario alle vittime del terremoto in Siria, indipendentemente dal luogo in cui si trovino.
Intervento del Presidente del Consiglio, Charles Michel, al termine della riunione del Consiglio