Consiglio Europeo – n 3.2023

Nel corso del Consiglio europeo del 29 e 30 giugno a Bruxelles i Capi di Stato e di Governo degli Stati membri dell’UE hanno discusso di migrazione, economia, sicurezza e difesa.

Migrazione

Ungheria e Polonia hanno bloccato l’approvazione di conclusioni del Consiglio sulla dimensione esterna delle migrazioni. Su questo tema sono state adottate pertanto unicamente conclusioni del Presidente del Consiglio europeo Charles Michel, che riflettono il consenso raggiunto da 25 Paesi anziché 27. In particolare, nelle conclusioni si ribadisce:

  • il fermo impegno dell’UE a contrastare le reti del traffico di migranti e la strumentalizzazione dei flussi migratori, oltreché ad affrontare le cause profonde della migrazione irregolare;
  • la sfida rappresentata per la gestione delle politiche migratorie, che richiedono una risposta europea. A questo fine, saranno intensificati i lavori su tutte le linee d’azione e lungo tutte le rotte migratorie, in linea con il diritto internazionale, per garantire la piena attuazione delle conclusioni del Consiglio europeo del 9 febbraio, sulle quali la presidenza del Consiglio dell’Unione e la Commissione europea continueranno a monitorare attentamente e a riferire.

Conclusioni del presidente del Consiglio europeo sulla dimensione esterna della migrazione

Polonia e Ungheria si sono opposte alla bozza di conclusioni in quanto contrarie all’accordo raggiunto l’8 giugno dal Consiglio Affari Interni sulla riforma del Patto per le migrazioni e l’asilo. Le nuove norme proposte prevedono un meccanismo di solidarietà obbligatoria, che potrebbe essere attivato dallo Stato di ingresso/approdo dei migranti superata una certa soglia di capacità ed implicherebbe un obbligo di ricollocamento, contributi finanziari o assistenza operativa da parte degli altri Stati membri. I due Paesi contestano l’obbligatorietà del meccanismo e sostengono, inoltre, la necessità di adottare le decisioni sulle nuove norme UE in materia di migrazione all’unanimità, anziché a maggioranza qualificata, come previsto dai Trattati.

Ucraina

E’ stato confermato che l’UE continuerà a fornire all’Ucraina e alla sua popolazione il sostegno finanziario, economico, umanitario, militare e diplomatico necessario. È stata condannata la distruzione, da parte russa, della diga della centrale idroelettrica di Kakhovka, che mette a rischio la sicurezza e la protezione della centrale nucleare di Zaporizhzhia. Il Consiglio ha inoltre espresso apprezzamento per le diverse iniziative in corso di definizione volte ad accertare e punire i crimini connessi al conflitto, tra cui l’istituzione di un tribunale speciale per il perseguimento del crimine di aggressione nei confronti dell’Ucraina e di un registro dei danni causati dall’aggressione della Russia, a cura del Consiglio d’Europa. È stato altresì ribadito che l’Unione continuerà a incoraggiare e sostenere gli sforzi profusi da Ucraina e Moldova per soddisfare le condizioni richieste nel quadro del processo di adesione all’UE. Con specifico riferimento agli sfollati provenienti dalle zone colpite dal conflitto, il Consiglio ha reiterato il suo impegno a rafforzare il sostegno tanto in Ucraina quanto nell’Unione europea, anche mediante un’assistenza finanziaria adeguata e flessibile agli Stati membri che sostengono l’onere maggiore in termini di costi medici, costi dell’istruzione e costo della vita dei rifugiati.

Sicurezza e difesa

Il Consiglio ha evidenziato la necessità di rafforzare la base tecnologica e industriale del settore europeo della difesa e di renderla più innovativa, competitiva e resiliente, in particolare in un nuovo contesto strategico che richiede prontezza alla difesa e un aumento significativo della capacità strategica. A tale riguardo è stata evidenziata la necessità di operare lungo diverse linee di azione, tra cui: acquisizione congiunta di munizioni e missili; rafforzamento dell’industria europea della difesa mediante appalti comuni (EDIRPA); programma europeo di investimenti nel settore della difesa.

Conclusioni del Consiglio su Ucraina e su sicurezza e difesa

Lettera d’invito del presidente Charles Michel ai membri del Consiglio europeo

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La presidenza giapponese ha ospitato dal 19 al 21 maggio a Hiroshima il vertice G7. È stata raggiunta una intesa sui seguenti punti:

  • aggressione russa nei confronti dell’Ucraina: i leder del G7 hanno annunciato ulteriori misure volte ad aumentare i costi della guerra a carico della Russia;
  • disarmo nucleare e non proliferazione: è stato riaffermato il comune impegno per un mondo senza armi nucleari senza ridurre il livello di sicurezza;
  • economia globale, finanza e sviluppo sostenibile: saranno adottate azioni per promuovere l’occupazione, la crescita sostenibile e la prosperità, rendere le catene di approvvigionamento più resilienti e affidabili, difendere le regole e le norme internazionali intese ad agevolare gli scambi commerciali, aumentare la preparazione e la risposta collettive alla coercizione economica;
  • cambiamenti climatici, energia e ambiente: confermata la volontà di mantenersi entro la soglia di un aumento della temperatura globale pari a 1,5 °C, di arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030, garantire la sicurezza energetica;
  • sicurezza alimentare e salute: condivisa l’importanza dei corridoi di solidarietà UE-Ucraina e del proseguimento e rafforzamento dell’attuazione dell’iniziativa “Black Sea Grain” (cereali del Mar Nero);
  • dialogo con i partner internazionali: saranno promosse azioni per sostenere una regione indo-pacifica libera e aperta, rafforzare i partenariati con i paesi africani e sostenere una maggiore rappresentanza africana nei consessi multilaterali.

Comunicato dei leader del G7